Tuo figlio non ti ascolta? Comunica In Questo Modo

Tuo Figlio Non Ti Ascolta? Comunica In Questo Modo

Come è possibile comunicare meglio

Una delle cose più comuni nelle famiglie di tutto il modo è proprio la difficoltà di comunicare con i propri figli.

Praticamente ogni genitore ha sperimentato la classica situazione in cui, una volta pronta la cena, nonostante le ripetute chiamate a tavola, non vede nessuno dei bambini arrivare.

Cosa fare in queste circostanze?

In queste circostanze è importante imparare prima di tutto a migliorare le proprie capacità di comunicazione, partendo dalla capacità di attirare l’attenzione fino alla recezione del messaggio.

L’aspetto di miglioramento della comunicazione è fondamentale non solo per chiamare i figli a cena, ma in molteplici aspetti sia della loro crescita che della tua vita. Questi consigli che oggi ti daremo, ti aiuteranno infatti sia a comprendere meglio i tuoi figli, che a stringere un legame ancora più forte con loro.

Nell’articolo di oggi scoprirai quindi come comunicare meglio quando tuo figlio non ti ascolta.

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Comunicare in modo corretto permette di ottenere l’attenzione dei bambini

Quali sono gli errori più comuni quando comunichi

Prima di addentrarci nei migliori metodi di comunicazione che ti permetteranno di comunicare efficacemente con tuo figlio vediamo quali sono invece gli errori da non compiere mai.

Per prima cosa abbiamo il tentare di comunicare quando il bimbo sta facendo qualcos’altro. Questo è piuttosto facile da capire in realtà: come quando tu sei disturbato e poco concentrato quando qualcuno ti parla mentre stai facendo qualcosa, così sarà per tuo figlio.
Questo è valido sia se stesse facendo qualcosa di costruttivo, come studiare, o di ricreativo, come giocare.

Come secondo errore abbiamo il tentativo di comunicare senza un contatto diretto. Un possibile esempio che ti riassume questo concetto è se immagini di chiamare tuo figlio per la cena dalla cucina mentre lui è in salotto. La distanza e l’assenza di un contatto oculare grava profondamente sulla comunicazione.

Il terzo errore riguarda il contenuto di quello che dici: usare frasi sarcastiche, parole complesse e concetti da capire, rendono ancora più difficile la comunicazione.
I bambini (soprattutto quelli più piccoli), spesso non riescono a riconoscere una frase sarcastica e le loro conoscenze limitate renderanno alcuni concetti difficili da capire.

Un altro errore da non fare è il dare per scontato parte del discorso. Stai spiegando a tuo figlio o a tua figlia perché agire in un certo modo è meglio di un altro? Molti genitori saltano infatti intere parti del discorso pensando che il proprio figlio sappia già cosa si intende. Non è sempre così.

L’ultimo errore davvero comune è quello di comunicare in modo aggressivo, spesso anche senza accorgersene. Molti genitori tendono ad alzare la voce in modo inconsapevole quando comunicano con un bambino, spesso senza accorgersi di usare parole poco piacevole. Fatta eccezione in cui hai un bisogno necessario di attirare la sua attenzione (e per questo alzeresti la voce), non faresti altro che creare una barriera comunicativa. Dire cose a voce alta, con un tono aggressivo e usando parolacce potrebbe anche farlo ubbidire, ma sarebbe semplicemente per paura.

Ora che abbiamo esplorato gli errori più comuni, è il momento di andare avanti.

Conosciamo meglio la comunicazione

Vediamo quindi quali sono i principi della comunicazione più importanti, in modo da poterli applicare nel migliore dei modi.

Prima di tutto dobbiamo sapere che comunicare è un’azione che prevede ben tre diversi aspetti: una comunicazione verbale, una comunicazione paraverbale e una comunicazione non verbale.
 –  Il linguaggio verbale indica il contenuto di quello che dici: parole, concetti, frasi…
 –  La comunicazione paraverbale indica il modo in cui esprimi quello che stai dicendo, quindi il tono di voce, la velocità con cui parli, il ritmo;
 –  Il non verbale va a indicare tutta la parte di linguaggio del corpo, mimica facciale, movimenti e postura.
Saresti inoltre sorpreso di sapere che la comunicazione verbale conta in modo ESTREMAMENTE MINORITARIO rispetto al resto, si parla infatti di un 7%. Tutto il resto è diviso tra la comunicazione non verbale e la paraverbale.

Proprio da questo aspetto è possibile capire come mai gli errori descritti sopra rappresentano un problema.
La maggior parte degli errori nascono infatti quando tutti i canali di comunicazione non verbale e paraverbale sono bloccati da qualcos’altro. In alcuni casi è una questione di distanza fisica, in altri è un vero problema di comunicazione paraverbale.

Quello che però ci insegna tutto questo è che nel momento in cui vuoi comunicare qualcosa mentre tuo figlio non ti ascolta, è che prima di tutto dovrai predisporti per farlo.

Se tuo figlio non ti ascolta mai l’unico modo per far sì che recepisca tutto è andare a sfruttare tutte e tre le caratteristiche della comunicazione.

Tuo figlio non ti ascolta? Qualche Strategia Pratica

Andiamo a vedere adesso qualche strategia che potrai applicare per migliorare la comunicazione con tuo figlio o tua figlia. Potrai anche applicare queste strategie tutte insieme, non farà altro che potenziare ancora di più il tuo stile comunicativo.

Vai da lui e guardalo negli occhi

Guardare tuo figlio negli occhi è una strategia molto importante che gli permetterà di percepire la tua presenza e le tue vere intenzioni quando parli con lui.

Se lo stai rimproverando capirà molto meglio quello che stai dicendo a lui e percepirà la tua determinazione nel spiegargli ciò che devi. 
Sarà inoltre un modo per fargli percepire l’importanza di essere onesti tra di voi e di prendersi le proprie responsabilità anche di fronte a degli errori.

Parlagli solamente quando non è impegnato

Anche se dovesse essere impegnato con una cosa futile, come un videogioco, ricordati che se è impegnato non sentirà ragioni. Qualsiasi cosa tu gli voglia comunicare, se cerchi di farlo mentre sta facendo qualcosa, non funzionerà.

Cosa puoi fare?

Qualsiasi cosa tu gli voglia dire vai da lui, chiedigli d’interrompere ciò che sta facendo e solamente quando lui avesse interrotto potrai procedere a parlargli.

Usa un tono di voce adeguato alla situazione

Ora che hai iniziato a guardarlo negli occhi e a parlare con lui soltanto quando non è impegnato, è il momento di pensare al tuo tono di voce

Cerca di selezionare il tono di voce migliore possibile in base alla situazione, cerca di alzare la voce soltanto quando strettamente necessario, altrimenti punta su toni normali. Usa quindi le urla il meno possibile e solamente per situazioni per cui non puoi farne a meno.

Parla in modo chiaro e coinciso

Quando parli con lui usa frasi semplici e facili da capire, senza troppi giri di parole. Più sarai semplice nel comunicare con lui e meglio sarà. Evita il sarcasmo, frecciatine e parolacce, nessuna di queste cose rappresenterà un aiuto per la vostra comunicazione.

Punta quindi sulla semplicità e l’onestà.

Mostra le tue capacità comunicative

Tuo figlio imparerà moltissimo soprattutto vedendo il modo che hai tu di comunicare. 
Avrai bisogno di usare tutti i consigli che ti abbiamo dato non solo per comunicargli direttamente, ma anche per mostrargli il tuo modo di comunicare. Usalo anche con il tuo partner e i tuoi amici, e in ogni ambito della tua vita. Mostra allo stesso modo le tue capacità di ascolto, presentandoti come un ascoltatore attivo ogni volta che qualcuno vuole parlarti.

Potrai anche prendere te stesso come esempio ed eventualmente mostrargli come anche tu comunichi con gli altri.

I bambini infatti imparano prima di tutto per imitazione: se tuo figlio vedrà che sei una persona comunicativa e pronta ad ascoltare gli altri, sarà il primo a ripetere il tuo modo di comportarsi.

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Guardare un bambino negli occhi migliorerà la vostra comunicazione

Ci auguriamo che questo articolo ti sia d’aiuto nel comunicare al meglio con tuo figlio
Ricordati che questi consigli possono essere applicati in ogni campo della tua vita, dalla comunicazione con i membri della tua famiglia a quella con i tuoi colleghi di lavoro.

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